di Francesco Paolucci
Benessere, sostenibilità e qualità. Uma Casanatura produce vini biologici, olio extravergine di oliva, liquori e marmellate. In un podere protetto dalle montagne e accarezzato dalla brezza del mare.
ENRICO BENNI E LA MOGLIE LAURA DE BERARDINIS: «UMA CASANATURA È LA SINTESI DI TANTE COSE INSIEME»
Siamo nel cuore delle colline teramane e si vede il mare dal podere dove, dal 2013, è attiva l’azienda agricola Uma Casanatura. Ci troviamo, di preciso, in una contrada del paese di Cellino Attanasio (Teramo), raggiungibile da Castelnuovo Vomano percorrendo una strada che dolcemente sale, costeggiata da vigne, sparuti e antichi casolari, campi di grano e uliveti. Ci accoglie Enrico Benni, proprietario, insieme con sua moglie Laura De Bernardinis Benni, di questa realtà. Dal terrazzo della struttura restaurata da Pierpaolo Benni, padre di Enrico, inizia il racconto: «Quando siamo arrivati qui, la prima volta abbiamo trovato un terreno abbandonato. C’erano solo gli ulivi, ma non venivano curati da anni. Abbiamo quindi dovuto impostare tutto da capo. Guardandoci attorno, però, non vedevamo l’abbandono, ma un posto splendido, illuminato da una luce incredibile. Riuscivamo a intravederne solo le potenzialità». Sono trentuno gli ettari dell’azienda agricola, ricchi di biodiversità, e si estendono tra i comuni di Cellino Attanasio e Atri (Teramo), a pochi chilometri dal Parco nazionale del Gran Sasso e Monti della Laga, la Riserva dei calanchi di Atri e il Parco marino del Cerrano. «Questo luogo dove sorge Uma Casanatura è protetto dalle montagne, dalle quali prende forza, ed è accarezzato dalla brezza del mare. Qui prospera madre natura – spiega Laura De Berardinis -. In questo posto c’è un’energia particolare, che ci ha sopraffatto. Il nome Uma è la sintesi di queste sensazioni, dei nostri viaggi, del nostro amore per la filosofia orientale e per l’est del mondo, dove abbiamo vissuto molti anni».
FEDERICA D’ANTONIO, L’AMMINISTRATRICE DI UMA CASANATURA
«Siamo entrambi abruzzesi – continua Enrico Benni -. Abbiamo girato in molti Paesi per il mio lavoro e adesso viviamo in Svizzera, ma il cuore è sempre stato qui. Qui abbiamo voluto fosse un punto di riferimento per i nostri figli. Quando abbiamo pensato, tanti anni fa, di intraprendere questa avventura, abbiamo guardato in Toscana, Piemonte ed Emilia. Alla fine, la nostra preferenza è stata per l’Abruzzo, con le sue infinite potenzialità». La scelta, dunque, si è concretizzata con il recupero dell’uliveto esistente di quattro ettari, caratterizzato da varietà principalmente autoctone; l’innesto di nove ettari di vigneto che produce vini d’eccellenza abruzzese come il Montepulciano, Cerasuolo, Pecorino e Montonico; e poi una tartufaia, varie coltivazioni e un frutteto di amarene e mele cotogne. La proprietà ha affidato la gestione dell’azienda a Federica D’Antonio, amministratrice di Uma Casanatura dal 2015. La D’Antonio è giovane, determinata, sorridente e, dopo un percorso di studi in Legge, ha scelto di dedicarsi completamente all’azienda agricola: «Come tutte le cose belle, questo lavoro è arrivato all’improvviso. Facevo tutt’altro nella vita, la laurea in giurisprudenza prima, il percorso d’avvocatura poi. Ha vinto l’altra mia passione, quella della vita nei campi. I ricordi, di quando ero piccola, in campagna con la mia famiglia sono ancora vivi in me». La D’Antonio ha seguito, nel 2016, l’innesto delle prime barbatelle. «La chiamiamo la “mamma delle barbatelle” – aggiunge sorridendo Enrico Benni -. Federica si occupa di tutto, dalla parte legale, burocratica e amministrativa agli aspetti più tecnici. È una persona molto curiosa e affidabile, ha appreso tanto e in pochi anni è diventata esperta di molte parti del processo produttivo. Quando torniamo in Svizzera, siamo certi di lasciare l’attività in buone mani!».
VINI BIO MA ANCHE TANTO ALTRO CON UMA CASANATURA
Per la conformazione del terreno e per scelta, Uma Casanatura punta alla qualità piuttosto che alla quantità, con una produzione impostata da subito in maniera biologica e con un’attenzione particolare alla sostenibilità. Al centro dei vasti terreni, tra i vigneti e vicino a un altro antico casolare in procinto di essere recuperato, c’è un lago che è un po’ il cuore dal quale si irradiano, in un saliscendi, i filari di viti, gli ulivi più anziani e quelli più giovani. «Il piccolo specchio d’acqua è stato determinante nella scelta del terreno – raccontano i proprietari -. Lo utilizziamo solo come irrigazione di emergenza e, quest’anno, è stato un aiuto fondamentale. Abbiamo poi un sistema di micro-irrigazione per cercare di evitare al massimo la dispersione dell’acqua e un’importante opera di drenaggio che dirotta l’acqua piovana nel bacino». Per Uma Casanatura, dal 2015, si sono susseguiti premi e partecipazioni a importanti appuntamenti nazionali e internazionali, con prodotti come l’olio extravergine d’oliva e la passata di pomodoro. «La vigna è giovane e sana – concludono marito e moglie -. Lo scorso anno, ad aprile 2020, durante la pandemia, c’è stata la nostra prima vera e propria vinificazione, con il successivo imbottigliamento e commercializzazione. Adesso è arrivato il momento di iniziare a presentare anche i nostri vini nelle fiere, farci conoscere all’estero. Abbiamo un potenziale di ottantamila bottiglie, conteniamo le rese per ettaro e puntiamo a realizzare un vino di qualità che dia gioia a chi lo beve».
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