VISION DEVICE LA VISIONE ARTIFICIALE PER LE IMPRESE

di Andrea Beato

Le soluzioni automatizzate sviluppate da Vision Device generano innovazione, riduzione dei costi, miglioramento in un’ottica di assoluta qualità.

DALLO STUDIO DELL’APPLICAZIONE FINO ALL’IMPIANTO “CHIAVI IN MANO” CON VISION DEVICE

Il quartier generale sorge sulla Fondo Valle Alento, la statale che collega la costa, all’altezza di Francavilla al Mare (Chieti), con i paesi dell’entroterra posti alle pendici della Maiella. Ma questa azienda di Torrevecchia Teatina (Chieti), denominata Vision Device, potrebbe tranquillamente trovarsi in un’importante area industriale italiana o europea, in qualche “valley” americana dove nasce e si pratica la vera innovazione. E non stiamo parlando di una start-up, perché di fronte abbiamo un’attività con ben 32 anni di storia. I protagonisti sono Paolo Raschiatore e sua moglie, Marilena Genobile. «Dopo la laurea in Ingegneria idraulica a Torino – racconta Raschiatore -, il primo impiego professionale è stato presso una ditta del capoluogo piemontese. Con una svolta verso l’informatica e quello che diventerà, poi, il personale core business. Rientrati in Abruzzo, abbiamo avviato la società con un approccio di tipo soprattutto consulenziale. Trasformato in concreto grazie a un bando nazionale a supporto dell’imprenditoria giovanile. Con le risorse ottenute, ci siamo potuti strutturare meglio: una sede idonea, l’assunzione di alcuni dipendenti, le attrezzature, commesse importanti… Tanti sacrifici». Sacrifici per proporsi come realtà in grado di fornire sistemi completi di controllo e automazione, prendendo spunto dallo studio dell’applicazione fino all’impianto installato “chiavi in mano”. Gli elementi fondamentali telecamere, sensori, componenti elettroniche, meccaniche e robotiche, software di ultima generazione e un know-how davvero unico. «Se ancora oggi sembra pionieristico parlare di visione artificiale, immaginate cosa poteva voler dire negli anni ’80». Una missione quasi impossibile, legata però a molti vantaggi. «Le nostre soluzioni – continua il fondatore e amministratore – contribuiscono ad accelerare i processi produttivi, ridurre gli errori e i costi che ne derivano. Le prestazioni vengono assicurate al 100%, riuscendo a portare a termine passaggi impossibili per la manualità e la prospettiva umana. In più la documentazione della verifica, occorre infatti il dato oggettivo per certificare la qualità; la sicurezza dell’operatore, lasciando a lui prettamente l’utilizzo della sua intelligenza evitando di impegnarlo in procedure alienanti, e una maggiore garanzia anche per l’utilizzatore finale».

VISION DEVICE: IL SUCCESSO PARTE DALL’ABRUZZO E RAGGIUNGE TUTTO IL MONDO

Le richieste dei mercati crescono velocemente e le risorse umane devono trasformarsi in figure specializzate, guide di macchine evolute. «Adesso si sente parlare ovunque di Industria 4.0, quando le tecnologie da noi implementate spingono verso il futuro già da tantissimo tempo!». Paradossalmente, qui vale il “nemo profeta in patria”, con un giro d’affari “worldwide” che tocca circa i 2 milioni di euro e in cui l’estero pesa per un 70%, tra diretto e indiretto. «L’Italia copre la restante parte, con l’Abruzzo relegato in un ruolo decisamente marginale. Quello che realizziamo finisce in Europa, America, Oriente, Nord Africa e perfino in Australia. Gli interlocutori sono player leader dell’automotive, del converting, del food, della moda, contesti in cui è necessaria l’eccellenza assoluta. Così, solo per citare qualche esempio, ci distinguiamo per processi di ispezione e “check” che riguardano i cuscinetti per auto o le alette degli assorbenti femminili, la pasta lunga o i confetti. Ambiti molto differenti tra loro, che rispecchiano diverse esigenze. Le necessità del cliente devono rimanere al centro, per mantenere un elevato livello. L’altra variabile da considerare è l’aggiornamento continuo, per questo investiamo costantemente in ricerca e sviluppo, nella formazione per proporre sempre la massima serietà e affidabilità (Vision Device è laboratorio di ricerca altamente qualificato, accreditato dal Ministero dell’istruzione, dell’università e della ricerca, protagonista di progetti di studio insieme con rinomati poli accademici, ndr)». Basandosi su caratteristiche del genere, il domani sembra poter riservare la giusta positività: «La completa personalizzazione rappresenterà ancora un plus decisivo. Allo stesso modo stiamo puntando a offrire prodotti maggiormente standardizzati, per abbracciare ulteriori nicchie e approcciare il mercato in maniera più competitiva».

IL CONTROLLO DEI TESSUTI A QUADRI E A RIGHE BREVETTATO DA VISION DEVICE

Un sistema unico al mondo, brevettato e in esclusiva fino allo scorso anno. È il progetto sviluppato da Vision Device, in collaborazione con un’importante realtà del settore moda, con l’obiettivo di realizzare un ciclo automatico e industrializzato per il taglio degli abiti su tessuti a quadri e a righe. Processo per il quale era richiesto l’impiego di un operatore per eseguire artigianalmente la disposizione delle varie parti del vestito o l’allineamento dei tessuti. «L’utilizzo di mano d’opera qualificata – sottolinea l’ingegnere Paolo Raschiatore – finiva per rallentare il flusso di lavoro e incrementava i costi di produzione. La nostra innovazione ha introdotto la visione artificiale nella ricerca automatica delle posizioni di tutti gli incroci del disegno sul tessuto, sia per il controllo geometrico dei tessuti sia per conseguire l’allineamento tra le pezze. La difficoltà riscontrata ha riguardato la grande varietà di tessuti da lavorare, che cambiano ogni stagione. Questo aspetto, risolto con un software “intelligente” flessibile e regolabile dalle risorse umane dell’azienda cliente, costituisce l’elemento caratterizzante. Le tecnologie sono state utilizzate sulle stazioni di controllo dei tessuti in accettazione, per verificare la qualità geometrica e definire i parametri di identificazione (le informazioni sono salvate sul database di produzione), e successivamente in produzione, richiamate automaticamente per tagliare i tessuti».

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